venerdì 29 febbraio 2008

QUIZ TRE

PEDAGOGIA SPECIALE
1. Le prime iniziative educative e sociali nei confronti dei soggetti disabili hanno riguardato alla fine del secolo XIX SOPRATTUTTO SORDOMUTI E CIECHI CONSIDERATI FORZE IMPIEGABILI NEL MONDO DEL LAVORO
2. Anche in Italia come in Francia l’interesse prioritario nei confronti dei disabili fu di carattere medico; un primo approccio pedagogico SI EBBE AD OPERA DI ANTONIO GONELLI CIONI
3. La pedagogia speciale ha come ambito di ricerca L’EDUCAZIONE DI TUTTI COLORO CHE PER SVILUPPARE A PIENO LE LORO POTENZIALITA’ NECESSITANO DI STRATEGIE E TECNICHE EDUCATIVE PARTICOLARI
4. La parola “handicap” viene spesso usata con il significato di “minorazione” ciò ha come conseguenza LA MEDICALIZZAZIONE DEL PROBLEMA.
5. ITARD E SEGUIN hanno contribuito con la loro azione educativa nei confronti dei soggetti in difficoltà alla nascita della pedagogia speciale
6. Pinel riteneva il ragazzo selvaggio non educabile perché AFFETTO DA IDIOZIA CONGENITA E QUINDI PER LUI NON ESISTEVA ALTRO DESTINO CHE ESSERE RINCHIUSO IN UN OSPEDALE
7. La legge 517/77 pur non riguardando nello specifico gli handicappati contiene elementi importanti per la prospettiva dell’integrazione scolastica
8. Seguin nel suo programma educativo dava importanza ALL’EDUCAZIONE CHE SI BASAVA SUL CONRETO, SUL CONOSCIUTO, SUL LUDICO
9. L’atto di indirizzo approvato con il DPR 24/2/1994 stabilisce che alla diagnosi funzionale (DF) segue il profilo dinamico funzionale (PDF) che indica LE CARATTERISTICHE FISICHE, PSICHICHE, SOCIALI ED AFFETTIVE DELL’ALUNNO EVIDENZIANDO SIA LE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO E LE POSSIBILITA’ DI RECUPERO SIA LE CAPACITA’ POSSEDUTE DA SOLLECITARE E RAFFORZARE CON ADEGUATI INTERVENTI
10. Il DM 24 aprile 1986 modificato ed integrato dal DM 14 giugno 1988 nel delineare il profilo dell’insegnante specializzato per il sostegno riconosce l’esigenza che tale docente VENGA INTESO QUELL’OPERATORE PEDAGOGICO-DIDATTICO SPECIALIZZATO PREPOSTO ALLA PROGRAMMAZIONE SPECIFICA RELATIVA AL SOGGETTO IN SITUAZIONE DI HANDICAP E AL COORDINAMENTO GENERALE DI TUTTI GLI OPERATORI (SCOLASTICI, SANITARI, SOCIALI)
11. Nel panorama legislativo italiano LA LEGGE QUADRO 104/92 HA RECEPITO LA PROSPETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COME POSSIBILITA’ CHE I SOGGETTI CON BISOGNI SPECIALI VEDANO GARANTITI I PROPRI DIRITTI ATTRAVERSO L’IUTILIZZO DELLE RISORSE E DELLE COMPETENZE NEL TERRITORIO
12. Il piano educativo individualizzato (PEI) è un atto professionale che guida e garantisce il percorso formativo dei ragazzi disabili PERCHE’ PRECISA I REQUISITI, GLI OBIETTIVI, I MEZZI DA UTILIZZARE, DEFINISCE LE SOLUZIONI OPERATIVE, LE RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI NECESSARIE, PROCEDE ALLE VERIFICHE PERIODICHE E FINALI DEL LAVORO SVOLTO
13. In tema di integrazione è auspicabile nella scuola secondaria superiore promuovere opportuni collegamenti con la formazione professionale al fine di RACCORDARE IL PIU’ POSSIBILE GLI INTERVENTI FORMATIVI CON IL MONDO LAVORATIVO
14. La C.M. 262/88 nell’attuare quanto precedentemente stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale RIBADISCE CHE GLI ALUNNI HANDICAPPATI NON SONO IRRECUPERABILI E CHE L’INTEGRAZIONE FAVORISCE SIA LA SOCIA-LIZZAZIONE CHE L’APPRENDIMENTO
15. Attraverso l’osservare, l’insegnante impara a conoscere i propri alunni, le loro caratteristiche, i loro bisogni e anche alcuni sintomi presenti nei loro comportamenti. I più importanti possono nascondere PROBLEMI DI APPRENDIMENTO E DI COMPORTAMENTO


PSICOLOGIA COCCO

1. La comunicazione prescrittiva è più adatta in tutte le situazioni in cui gli obiettivi sono immediati e ben chiari (un’esempio di comunicazione prescrittivi è un cartellone)
2. Per aumentare l’efficacia nel flusso comunicativo occorre VERIFICARE LA COMUNICAZIONE E USARE IL FEED-BACK
3. Nella griglia degli stili di direzione in un nuovo gruppo-classe la posizione più efficace è LA POSIZIONE 6.7
4. Perché è utile il brainstorming? PER SCOPRIRE SOLUZIONI (Il brainstorming (letteralmente: tempesta cerebrale) è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate o con poco senso apparente) senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, quando la seduta di brainstorming è finita.Il risultato principale di una sessione di brainstorming, che apparentemente sembra un metodo sciocco e quasi infantile, è invece in genere molto produttivo: può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione. Il metodo del brainstorming iniziò a diffondersi nel 1957, grazie al libro "Applied Imagination" di Alex Faickney Osborn, un dirigente pubblicitario. Il pensiero Blue-Sky è simile al brainstorming. Altri metodi per la creazione di idee sono la "creazione individuale" e l'"approccio dell'analisi morfologica".)
5. Nella relazione interpersonale il docente esprime soprattutto INFORMAZIONI, EMOZIONI, ATTEGGIAMENTI E VALORI
6. Per un adeguata efficacia comunicativa nelle nostre aule i diversi canali comunicativi sono da utilizzare PER IL 25% AUDITIVO PER IL 30 % VISIVO E PER IL 45% CENESTETICO
7. In Hersey e Blanchard tra le relazioni S/M la diade che può essere efficace è M1 – S1
Hersey e Blanchard (1982) identificano quattro stili di leadership, da adottare in relazione al riconoscimento del
diverso grado di maturità dei collaboratori:
• Telling: il leader, sfruttando una comunicazione di tipo unidirezionale, dà ordini, fornisce indicazioni; tale stile è adatto
nel caso di collaboratori caratterizzati da bassa maturità sia psicologica che rispetto al compito.
• Selling: il leader fornisce spiegazioni sul compito e prende atto delle indicazioni/richieste dei subordinati; tale stile risulta adeguato in situazioni di elevata maturità psicologica e bassa maturità rispetto al compito .
• Partecipating: il leader cerca di coinvolgere nelle decisioni, fornisce sostegno ed incoraggiamento, tale stile viene adot-tato nel caso di collaboratori caratterizzati da elevata maturità rispetto al compito e da una minore maturità psicologica.
• Delegating: il leader ha una funzione di guida e di sostegno ridotta; tale stile si collega a situazioni ad alta discre-zionalità in presenza di collaboratori dotati di elevata maturità sia psicologica che rispetto al compito.
8. Tra le barriere alla comunicazione efficace di J. Parry cita tra l’altroL’INCOMPATIBILITA’ DI SCHEMI E L’ASSUNTO NON FORMULATO (tutte le barriere sono sette: limitatezza della capacità del ricevente- distrazione (disturbo) – assunto non formulato – incompatibilità di schemi – intervento di meccanismi inconsci- presentazione confusa – assenza di mezzi di comunicazione)


PSICOLOGIA MERINICA
1. La psicologia può essere considerata UN IN INSIEME DI PUNTI DI VISTA TEORICI A VOLTA MOLTO DIVERSI TRA LORO CHE SI SONO SVILUPPATI PRINCIPALMENTE NEL CORSO DEL 900
2. La principale differenza tra pscicoanalisi e comportamentismo consiste nel fatto CHE LA PRIMA PRIVILEGIA L’INTERPRETAZIONE IN AMBITO CLINICO MENTRE IL SECONDO L’OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO
3. La metafora di Popper della “mente come faro” si riferisce al fatto che LA MENTE INDIVIDUALE FUNZIONA COME UN FARO IN QUANTO METTE IN RISALTO E SE LEZIONA CERTI ASPETTI DELLA REALTA PIUTTOSTO CHE ALTRI E SU QUESTI COSTRUISCE LA CONOSCENZA
4. Il tipo di attaccamento ansioso-evitante così come è stato descritto dalla Ainsworth è caratterizzato dal fatto che IL BAMBINO TENDE A NON MOSTRARE UNA NETTA PREFERENZA PER LA MADRE RISPETTO A PERSONE ESTRANEE (Secondo la Ainsworth, le reazioni dei bambini a questa situazione possono essere classificate in tre categorie di attaccamento: il sicuro (B), l' insicuro-evitante (A), l' insicuro-ambivalente (C). In particolare, il bambino classificato come sicuro alla Strange Situation, gioca serenamente quando la madre è vicina, non ha bisogno di controllarne continuamente la presenza, la utilizza come base sicura per esplorare l'ambiente e mostra interesse per la presenza di persone estranee. Il bambino evitante, al contrario, non sembra giovarsi della vicinanza della madre né risentire della sua lontananza; tende a ignorarla quando vengono riuniti dopo la separazione dedicandosi di più al gioco e all'esplorazione. Infine, il bambino ambivalente mostra di avere molte difficoltà in una situazione estranea, cerca il contatto con la madre e non esplora l'ambiente; la separazione appare turbarlo molto e alla riunione con la madre manifesta un misto di ricerca di contatto e di riluttanza allo stesso. Successivamente alcuni ricercatori si sono resi conto che non tutti i bambini avevano comportamenti riconducibili alla classificazione della Ainsworth. Sono state così proposte nuove categorie: Main e Solomon (1986, 1990), a esempio, hanno individuato un quarto pattern, definito disorganizzato/disorientato (D), che fa riferimento a quei bambini i cui comportamenti non appaiono organizzati all'interno di una strategia coerente. Sono caratteristici di questo pattern, a esempio, comportamenti contraddittori, movimenti incompleti o interrotti, posture immobili o espressioni di paura. Successivamente, Crittenden (1988) ha descritto una tipologia mista di attaccamento, denominata evitante/ambivalente, osservata di frequente in bambini maltrattati. Questa categoria differirebbe dalla precedente in quanto comportamenti e atteggiamenti appartenenti a tipologie diverse, cioè al pattern evitante e a quello ambivalente, sembrerebbero comunque manifestarsi all'interno di una strategia comportamentale coerente e ben definita.
5. L’egocentrismo relazionale PORTA A CREDERE CHE I COMPORTAMENTI E GLI ATTEGGIAMENTI DEGLI ALTRI SIANO DETERMINANTI DA O RIFERITI A NOI.
6. I modelli operativi relativi all’infanzia RIGUARDANO LE INTERAZIONI TIPICHE CON LE FIGURE FAMILIARI
7. In uno schema di relazione interpersonale lo schema d’azione del soggetto dipende soprattutto DALLE ASPETTATIVE CHE IL SOGGETTO HA CIRCA LA RISPOSTA DEGLI ALTRI

LEGISLAZIONE SCOLASTICA
1. Il dettato costituzionale secondo cui la scuola è aperta a tutti IMPLICA IL DIRITTO DOVERE DEL CITTADINO ALL’ISTRUZIONE PER POTER PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA VITA SOCIALE DEL PAESE
2. Il dovere del docente di rispettare il discente in quanto persona trova il suo fondamento NELLA COSTITUZIONE
3. Lìart. 34 costituzione (la scuola è aperta a tutti) NON PUO’ TROVARE ECCEZIONE NEI CONFRONTI DI NESSUNO
4. La libertà di insegnamento dei docenti è riconosciuta DALL’ART. 33 COST.
5. La Repubblica istituendo scuole di ogni ordine e grado su tutto il terittorio naz. INTENDE DARE GARANZIE DI LIOBERTA’ E UGUAGLIANZA E METTERE TUTTI NELLA CONDIZIONE DI ACCEDERE ALLE SCUOLE STATALI.
6. La scuola materna statale istituita con legge 18.3.1968 n. 444 E’ FACOLTATIVA
7. La riforma dell’rodinamento della scuola elementare E’ STATA DISPOSTA SDALLA LEGGE 5.6.1990 N. 148
8. L’inserimento degli alunni handicappati nelle classi comuni di scuola media è stato istituzionalizzato CON LA LEGGE 4.8.1977 N. 517
9. A coloro i quali hanno adempiuto l’obbligo di istruzione e non intendono proseguire gli studi nell’istruzione secondaria superiore E’ GARANTITO IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE FINO A 18 ANNI
10. Le scuole paritarie SVOLGONO UN SERVIZIO PUBBLICO
11. Alle scuole paritarie E’ ASSICURATA PIENA LIBERTA’ PER QUANTO RIGUARDA L’ORIENTAMENTO CULTURALE E L’INDIRIZZO PEDAGOGICO-CULTURALE
12. Il piano dell’offerta formativo E’ IL DOCUMENTO COSTITUTIVO DELL’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE DELLA SCUOLA
13. IL POF del singolo istituto scolastico E’ COERENTE CON GLI OBIETTIVI GENERALI ED EDUCAYTIVI DEI DIVERSI TIPI ED INDIRIZZI DI STUDI DETERMINATI A LIVELLO NAZIONALE E RIFLETTE LE ESIGENZE DEL CONTESTO CULTURALE, SOCIALE ED ECONOMICO DELLA RELATA’ LOCALE
14. L’autonomia organizzativa è tra l’altro finalizzata AD ARTICOLARE SIA IL CURRICOLO NEL SUO COMPOLESSO SIA LO COLLOCAZIONE TEMPORALE IN ESSO DELLE DIVERSE DISCIPLINE ANCHE SULLA BASE DI UNA PROGRAMMAZIONE PLURISETTIMANALE
15. Il sistema educativo di istruzione e di formazione della riforma Moratti si articola NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, IN UN PRIMO CICLO CHE COMPRENDE LA SCUOLA PRIMARIA E LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMNO GRADO E IN UN SECONDO CICLO CHE COMNPRENDE IL SISTEMA DEI LICEI E IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Nessun commento:

autori e collaboratori