venerdì 18 gennaio 2008

primo articolo inviato alle stampe abruzzesi in attesa di un riscontro dalle stesse

PROTESTA SSIS CHIETI CONTRO MINISTRO FIORONI.
Da questo limbo dobbiamo uscire in un modo o nell’altro.
A parlare è Pasquale De Rosa, iscritto al nono ciclo della SSIS CHIETI rappresentante della stessa e, referente per il COMITATO NAZIONALE SSIS NONO CICLO, spontaneamente costituito su iniziativa di studenti della SSIS LAZIO.
La Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento voluta dagli accordi di Lisbona è stata istituita circa 10 anni fa con ottimi risultati sul piano della professionalità. Con l’avvento delle SSIS da un lato finiva il clientelismo concorsuale dall’altro si evitava che entrasse in classe un insegnante preparato solo dal punto di vista delle discipline di insegnamento e non già pure per l’aspetto metodologico e pedagogico.
Quest’anno – ed ecco i termini del problema – pur essendo istituito il nono ciclo, e si badi bene, identico in tutto e per tutto a quelli precedenti, per didattica e costi, questo è figlio di un dio minore.
Il Ministro Fioroni, preso dalla foga di risolvere le problematiche del Paese (!) ha pensato bene di chiudere le graduatorie e tanto in danno degli studenti del nono ciclo ssis che, ad oggi, non avrebbero nessuna collocazione mentre sino ad ora l’inclusione nelle graduatorie era il naturale epilogo (almeno quello) del corso ssis abilitante.
Senza molte forzature, sembrerebbe che si sia presentata una condizione molto prossima all’approfittamento dello stato di bisogno, appunto dei 12.000 iscritti che, da un lato erano (e sono) alla ricerca di un lavoro e, dall’altro non avevano alternativa per conseguire l’abilitazione, o magari di una truffa.
La situazione che si prospetterebbe se non facessimo sentire la nostra voce, in qualsiasi sede, anche sovranzionale, sarebbe l’improponibile equiparazione, una volta improntata la nuova forma di reclutamento, con chi dopo la laurea triennale consegue l’abilitazione mercè specialistiche biennali.
Deve essere chiaro il sacrificio che affronta un sissino: LAUREA TRIENNALE + LAUREA SPECIALISTICA + EVENTUALE INTEGRAZIONI ESAMI PER PARTECIPARE ALLA SSIS + CONCORSO SSIS (dove entra circa il 10% dei facenti domanda) che assorbe 2 anni di sacrificio estremo per impegno e danaro.
A meno di non pensare che dodicimila persone si siano iscritti per masochismo (ma di quelli peggiori) è lapalissiana la vergogna di una manovra di tal fatta, che oltremodo si manifesta irrispettosa verso chi onestamente, con una passione, ma anche per realizzare se stesso, cerca un lavoro nella sua ignobile nazione, nazione dei governanti che evidentemente giocano sulle nostre vite e sulle nostre famiglie.
Questo non possiamo permetterlo, non possiamo essere pesci abboccanti!
La nostra protesta, al di là del coinvolgimento personale è un ideale di giustizia. Sopra ogni legge o decreto.
Peccato che il 17 u.s., per ragioni di lavoro è saltata la partecipazione del ministro prevista presso la sede della Provincia di Chieti: eravamo pronti per illustrare non il nostro sconforto ma la nostra tenacia ed in fondo la nostra serenità per una battaglia che avrebbe dovuta essere inesistente.

4 commenti:

Novell@ ha detto...

E bravo Pasquale!! ragazzi l'unione fa la FORZA. Niente di più vero, mai dimenticarlo!!
P.S. l'idea del blog è geniale, visto che il sito ufficiale della ssis nn ha un forum per i nostri messaggi-sfoghi-s.o.s.
ciao ciao Novella

p. de rosa - ammin. ha detto...

brava pure a te
che sei riuscita ad essere la prima!

Pier Paolo Caserta ha detto...

Forza, sono fiducioso che verremo a capo di qualcosa, non foss'altro che per il fato che la situazione è così paradossale che a un bel momento qualcuno (qualcuno che decide) se ne dovrà pur accorgere. Intanto quello che possiamo fare è continuare ad esercitare pressione e portare il problema al'attenzione generale, per ottenere null'alro che ciò che ci spetta!

Anonimo ha detto...

non posso credere che ancorqa pensate che con la siss sia finita l'era del clientelismo, sono stra convinto che il ministro ha fatto bene visto che con la siss il clientelismo era super aumentato, parola di chi ha vissuto di persona la realtà di chieti. l'unica verità è che purtroppo in Italia vanno avanti solo i raccomandati

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