sabato 10 maggio 2008

VOLEVO ANDARE IN SVIZZERA.


Secondo una statistica effettuata del Segretariato di Stato dell'economia, SECO, nel gennaio 2006 il tasso globale di disoccupati in Svizzera era del 3,9 per cento e la cosa sorprendente è che il 5,9 per cento sono giovani che hanno dai 15 ai 24 anni. Il numero dei disoccupati oggi è leggermente superiore agli anni precedenti. In Ticino, per esempio si passa dal 4,9 per cento di giovani disoccupati nel 2005 al 5,9 per cento all’inizio del 2006.

La specialista Simone Stirnimann della Federazione Svizzera delle Associazioni Giovanili, FSAG, ha introdotto ai giovani del gruppo di lavoro ticinese alla Sessione dei Giovani 2006 i motivi e le conseguenze della disoccupazione giovanile: le cause riguardano in primo luogo le sfere del mercato del lavoro che sono a corto di posti di apprendistato, oppure che per motivi demografici non possono assicurare un futuro ai giovani. Inoltre, la scuola non prepara i giovani ad affrontare il mondo lavorativo creando persone inadeguate a compiere i loro compiti.

Sempre secondo la responsabile della FSAG, la difficoltà di risolvere la disoccupazione sta soprattutto nell’incapacità di “scalare le vette della piramide”, perché la Svizzera è un paese dove la mobilità sociale è debole, cosicché un giovane seguirà sicuramente le orme famigliari senza avere la possibilità di iniziare una formazione professionale.

Come conseguenze, la disoccupazione nuoce la salute psichica di una gran parte dei giovani Svizzeri e soprattutto degli stranieri che si sentono inutili per la società nella quale non riescono ad identificarsi. Il problema è che di fronte a questo, i giovani tendono a non percepire vie d’uscita immergendosi in un letargo profondo, passivi di fronte allo spiraglio di luce. Depressione, isolamento è il risultato dell’incertezza per il domani. La catena continua... l’aumento di malessere implica costi elevati per la società con l’appello all’assicurazione invalidità e all’aiuto sociale. Il circolo vizioso è appena iniziato: il bisogno di mantenersi crea una situazione di dipendenza dal piccolo lavoretto impedendo il giovane di poter studiare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Al peggio non c'è mai fine.
Come dici sempre tu, "pensiamo che c'è chi sta peggio di noi"!!!

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